Altre Discipline - Kung-Fu - L'arte della Guerra di Choo Kang Sing

 
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n. 0 - 12/02/1988 - autore M. Del Sordo - M. Lucidi
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L' "ARTE DELLA GUERRA" DI CHOO KANG SING
Nasce dalla parabola evolutiva durata sette anni la proposta marziale al di fuori degli stili e al di sopra delle singole discipline che un giovane maestro cino-malese formula dalla palestra d'una Società romana.

Non di solo catch vive la "talpa", e Maria Lucidi lo dimostra. La nostra collaboratrice romana ha abbandonato per un po' le piste della pro wrestling ed ha esplorato il panorama marziale della capitale; s'è imbattuta, fra gli altri, in un caratteristico personaggio legato al mondo del kung fu: il maestro Choo Kang Sing, da 12 anni attivo nella palestra della Società Fiamma Yamato. Il servizio realizzato da Maria attorno alla figura di questo martial artist ci permette di mantenere la promessa fatta al lettore capitolino Massimiliano Calabresi.
Conoscendo la riservatezza del personaggio non è stata una bazzecola.
Choo Kang Sing, 34 anni, nativo di Kuala Lampur (capitale della Malaysia) da genitori cinesi, compare per la seconda volta sulle pagine della nostra rivista. Il primo contatto con lui risale addirittura al numero di luglio '81; in quell'occasione emerse una personalità forte e complessa, modellata su quell'equilibrio tradizione/modernità fondamentale per chi si muove in ambito marziale dalle nostre parti: "Il mio cervello è occidentale, ma il mio spirito rimane orientale". La sua visione dell'arte marziale era già completa - il maestro Choo si lamentava, ad esempio, del fatto che in Italia il maneggio delle armi e - più in generale - la pratica marziale venivano concepiti più dal lato coreografico che da quello dell'efficacia dei movimenti, dava molto rilievo alla conoscenza del corpo ed alle tecniche di respirazione - ma, rispetto ad oggi, più ancorata allo stile da cui aveva preso il via la sua esperienza marziale.
Riprendiamo da quel numero di Banzai ormai da "archivio storico" la descrizione che Choo Kang Sing stesso fece del proprio stile, il Lam Kun Pack Toi, originario della città cinese di Canton. La traduzione letterale è: "il pugno del sud ed il calcio del nord", ma per me ha un altro significato e cioè "attraverso la conoscenza del corpo e del mondo si arriva a conquistare".
Il primo periodo , che noi chiamiamo "Fa Kun Soi Toi", serve per preparare il corpo e liberare la mente dai suoi tabù. Dopo si può passare a "Lam Kun Pack Toi", che si diversifica dagli altri stili per i calci: questi ultimi sono molto perfezionati e vengono studiati scientificamente per poter calcolare l'agilità, la potenza, l'uscita. Anche per le tecniche di mano sono richieste molta velocità e penetrazione.
Posso dire che il mio è uno stile prettamente di combattimento. Le forme sono spezzate, cioè ci sono sequenze di pugnoo, di calcio, di posizioni fondamentali e di rotazioni; le varie sequenze vengono poi riunite in varie combinazioni per ogni singolo allievo, a seconda delle sue caratteristiche. Noi usiamo solo nelle eventuali dimostrazioni le varie acrobazie che si vedono in molti stili e film; in un combattimento vero non servono.
Ci siamo rifatti alla descrizione di sette anni fa perché nel testo raccolto dalla nostra Maria mancano, in pratica, cenni sullo stile introdotto a Roma dal maestro Choo ed il concetto stesso di "stile" appare un po' in secondo piano: Choo Kang Sing dimostra, in questo momento della propria evoluzione, di puntare ad una visione più generale. L'unico aspetto tuttora più tollerato che approfondito è quello agonistico; non poteva peraltro mancare un congruo spazio ai "combattimenti per sport" nel contesto d'una Società legata al CNS Fiamma (Centro Nazionale Sportivo Fiamma), l'Ente di promozione sportiva meglio disposto verso l'agonismo di stampo federale.
Gettato un doveroso "ponte" fra passato e presente, è giunto il momento di proporvi l'intervista "nuova" a Choo Kang Sing, quella - appunto - fatta da Maria Lucidi nella palestra ormai divenuta la "base" del maestro.

Choo Kang Sing insegna alla Fiamma Yamato di Roma. E' un giovane maestro molto preparato sull' "antica arte della guerra"; per "antica arte della guerra" intende la fonte di tutte le tecniche delle arti marziali. Cerchiamo ora di tracciare un ritratto tecnico-didattico su questa figura del mondo delle arti marziali e del suo ambiente.
- Ha mai partecipato a competizioni agonistiche?
"No, non ho mai partecipato a gare sportive. La mia preparazione è diretta esclusivamente all'insegnamento".
- Che traguardo vogliono raggiungere i ragazzi che si avvicinano per la prima volta a questa disciplina?
Vengo a conoscenza delle motivazioni degli allievi a mano a mano che praticano la mia disciplina".
A questa domanda ha risposto anche il presidente della Fiamma Yamato, Sardella basandosi sull'esperienza diretta del contatto con i ragazzi che per la prima volta mettono piede nella sua palestra:
"I motivi sono molteplici. All'inizio molti praticanti non sanno di avvicinarsi ad una disciplina che ha una certa tradizione e ne vedono solo l'aspetto sportivo, altri la praticano come educazione fisica, cioè ginnica. Al limite l'allievo può proseguire per anni così, se non si stanca. Ci sono invece persone che sanno benissimo di accostarsi ad un'arte e, venuti a conoscenza che da noi insegna il maestro Choo Kang Sing, s'iscrivono perché c'è lui: devo dire che una buona percentuale è spinta proprio da questo. Una piccola parte, infine, si accosta a questa disciplina per imparare la difesa personale. Per costoro, però, non fa molta differenza frequentare lezioni di kung-fu, karate o judo".
"Gli allievi che rientrano in quest'ultimo gruppo - prosegue il presidente Sardella - rimangono peraltro affascinati dal carisma del maestro e della serietà con cui viene affrontata questa disciplina da noi. Gli allievi che intendono intraprendere l'arte marziale solo per imparare qualche tecnica per la difesa personale finiscono infatti cn il restare. Quanto al fatto sportivo, caratteristica occidentale, anche le arti che sono pura espressione devono essere incanalate verso un fine agonistico. Ecco perché noi della Fiamma Yamato prepariamo i giovani anche a fare dell'agonismo".
Ci rivolgiamo ora di nuovo al maestro Choo.
- Che cosa pensa dell'arte marziale portata a livello agonistico?
"Io pratico questa disciplina soprattutto come "l'antica arte della guerra". Molti ne sono al corrente e siccome sono anche iscritti alla medesima Federazione cui noi siamo affiliati (Federazione Italiana Wushu - n.d.r.) vengono qui. Se, per esempio, a questi giovani interessa raggiungere la vittoria li aiuto di conseguenza nello studio della tecnica, della velocità, del movimento ecc. Il tutto fatto in un certo ambito".
Interviene di nuovo il presidente Sardella: "Appartenere ad una Federazione, bene o male, è un condizione ( per aderire ai CNS Fiamma occorre essere affiliati od aderenti alla od alle Federazioni Sportive Nazionali che s'occupano della o delle discipline praticate dalla Società - n.d.r.). Ci siamo così affiliati alla Federazione Wushu, che s'interessa delle forme del combattimento nel combattimento: in quest'organismo federale si sta facendo strada, su impulso cinese attraverso la Federazione Mondiale, la pratica del combattimento. Eravamo affiliati da sempre alla FIKTEDA (Federazione Italiana Karate, Taekwondo e Discipline Associate, ora confluita, al pari delle altre sigle riconosciute dal CONI, nella FITAK - Federazione Italiana Taekwondo e Karate - n.d.r.), Grazie a questi legami accontentiamo quella parte di praticanti che vedono l'arte marziale sotto l'aspetto agonistico".
- Che stili insegna ai suoi allievi?
"Come ho detto in precedenza" - risponde Choo Kang Sing - "insegno l'arte marziale come l'antica arte della guerra, come metodo del movimento, della filosofia. Si parla di un'arte vista attraverso un unico metodo; io provengo infatti proprio dalla fonte. L'arte di cui sono a conoscenza è l'inizio, il centro di tutte le tecniche delle arti marziali. Dopo questo punto c'e stato il vuoto e da esso sono poi derivati gli altri stili, come il Siu Lam, il Wing Chun, il Chai Li Pat, il Pa Kuan eccetera, che adesso sono stati divisi in stili del Nord e del Sud". "Se si fondono tra loro questi metodi" - continua il maestro Choo - "abbiamo il Wushu. Quest'ultimo è un'esigenza moderna, viene preso come pratica ginnica, non è concepito come arte da combattimento nella forma originaria. È come la vedono i giapponesi: c'e l'arte centrale, che e appunto l'arte della guerra, segue un periodo di vuoto e infine c'e il tutto che viene tramandato di padre in figlio; e se le arti vengono viste separatamente ecco che abbiamo judo, karate, aikido, kendo ecc. e ciascuna ha un proprio fondatore".
- Che grado ha raggiunto nella sua disciplina?
"In questa palestra quasi tutta la pratica si appoggia su di me. La mia pratica consiste nello studiare l'arte marziale dentro di me. Con questa "antica arte" porto avanti quella che si dice la tradizione".

Foto 1: Tecniche di calcio tipiche del bagaglio del Lam Kun Pack Toi kung-fu. Questo calcio circolare prende il nome di "Gin Toi".
Foto 2: Calcio laterale saltato. Ha eseguito le tecniche il maestro Choo Kang Sing

Dalla Rivista "Banzai" N° 60
A cura di Maurizio Del Sordo - Interviste di Maria Lucidi

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