Carmeni Bruno - 1963: 2do posto ai Campionati Europei di Ginevra

 
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  4. Carmeni Bruno - 1963: 2do posto ai Campionati Europei di Ginevra
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n. 0 - 04/07/2007 - autore B. Carmeni
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La Tessera di Atleta Azzurro rilasciata dalla FIAP porta il n.

Il 5 gennaio partecipai al 2do Trofeo Regionale Open cinture nere a Squadre "Zen Shin" che si svolse a Roma. Quell'open sta per nessuna distinzione di peso corporeo. La Fiamma Yamato batté nell'ordine il Budokwai di Roma (società del compianto avvocato Augusto Ceracchini) che si trovava in Viale Manzoni, proprio dietro alla mia società, il Judo Club Edera di Roma e le Fiamme Oro di Nettuno. Così la squadra della Fiamma Yamato conquistò la medaglia d'oro con i seguenti atleti:

Squadra:
- Carmeni Tullio
- Carmeni Bruno
- Ricozzi Roberto
- Favorini Mauro
- Guadagni Enrico

Il sottoscritto ottenne 5 vittorie per ippon e fu premiato quale migliore atleta in gara.

Il 9 e 10 marzo si svolse il Campionato Nazionale Cinture Nere (1ma fase) a Milano. La Federazione era alla ricerca di migliorare il sistema di gara, probabilmente per adeguarsi alle regole internazionali. Fatto sta che ogni tanto su di noi atleti si facevano degli esperimenti. Così decisero che i campionati nazionali erano tre: definiti prima, seconda e terza fase. A questa prima fase nei kg. 68 si iscrissero 13 atleti ed io vinsi la medaglia d'argento. Battei Pirozzi dell'Aeronautica di Cagliari, Giorgio Facchini del Jigoro Kano Milano, Giancarlo Facchini del Kodokan Prato e Pazzaglia del Felsineo Bologna. In finale fui battuto per decisione da Giancarlo Peloso del Jigoro Kano Milano, oggi presidente del Comitato Regionale Lombardo, una persona veramente positiva.

Il 7 aprile al Campionato Nazionale Cinture Nere (2da fase) di Roma conquistai la medaglia di bronzo sempre nei kg. 68. Incontrai e vinsi contro Covella del Jigoro Kano Milano, Giancarlo Peloso del Jigoro Kano Milano (fu una vendetta personale) ma fui battuto per decisione da Giancarlo Facchini di Prato. Recuperato marcai ippon ad Arrigo Del Bello dell'Audace Roma.

Questi risultati incoraggiarono il Direttore Tecnico della Nazionale, così il 17 aprile venni convocato per un Collegiale della Nazionale presso il complesso sportivo dell'Acquacetosa di Roma. Il mio provino andò bene e fui inserito nella rosa dei partenti per gli Europei di Ginevra.

Partimmo per la volta di Ginevra (Svizzera). Il 10 e 11 maggio iniziò il mio secondo Campionato Europeo. È bene chiarire che nell'anno successivo, 1964, si sarebbero disputati i Giochi Olimpici ed il judo, per la prima volta fu ammesso su richiesta del Giappone. Era un atto dovuto in quanto Kano Jigoro, padre del judo mondiale, prima della sua morte (1938) faceva parte del Comitato Olimpico Internazionale e si adoperò affinché il judo facesse parte dei Giochi. Fu deciso che sarebbe stato ammesso ai Giochi del 1940, ma purtroppo, per via della seconda Guerra Mondiale, non si svolse quella edizione. Inoltre, con la morte del fondatore, la pressione per ammettere il judo fu raffreddata. Fu deciso nella riunione del CIO del 1960 ad ammettere il judo ai Giochi Olimpici di Tokyo. Quindi noi comuni judoka negli anni '60 eravamo completamente all'oscuro di come si sarebbero svolta l'ammissione degli atleti a questi Giochi. L'allora Presidente della FIAP, Signor Valente, disse a Nicola Tempesta che chi si fosse classificato ai primi tre posti del Campionato Europeo di Ginevra veniva inserito nella rosa dei Probabili Olimpici. I conti erano facili a farsi! Nelle ultime edizione era solamente Nicola a portare a casa delle medaglie europee, quindi dava la sensazione che questa soluzione fosse ritagliata per lui. Ma quando il diavolo mette la coda.....

Fui sorteggiato al primo turno per passare a quello successivo. Battei il francese Lesturgeon (Francia) per decisione e così successivamente Tokarsky (Polonia) e Zotter (Germania Ovest). Come un sogno mi ritrovai in finale contro il più volte campione europeo, il francese Bourreau. La finale dei kg. 68 fu un fatto per me straordinario! Non perché pensassi alle Olimpiadi, ma in quanto mi vidi proiettato nella storia del judo italiano, cioè sono stato il primo peso leggero italiano a vincere la medaglia d'argento! Vi pare poco? Ma andiamo per ordine; nel combattimento di finale all'interruzione dell'arbitro (matte) perché troppo vicini al bordo, io segui Bourreau e appena questi si voltò gli rifilai un deashi-barai da manuale, ma......sembra che l'arbitro non avesse dato l'hajime (iniziate), così invece di vedermi assegnare la vittoria, l'arbitro ci fece mettere in ginocchio (questa era la prassi) per darmi la penalità di chui. Non ci fu più storia! Da quel volpone che era il francese amministrò bene il suo incontro ed io fui dichiarato sconfitto. Il Maestro Otani (Allenatore della Nazionale), il Dr. Maurizio Genolini (Direttore Tecnico della Nazionale) erano raggianti, ma qualche componente della comitiva non era così contento.

Oramai facevo parte, assieme a Nicola Tempesta che vinse la medaglia d'argento, dei Probabili Olimpici. L'avvocato Augusto Ceracchini, Presidente del Comitato Regionale Laziale, mi premiò con una medaglia d'argento. All'epoca Roma e Milano erano talmente ai ferri corti che istituirono degli esami a cintura nera a Roma (dal centro Italia in giù) con il Maestro Ken Otani e a Milano per tutto il Nord Italia) con il Maestro Tadashi Koike. La Lega di Bossi esisteva già ma in forma embrionale. Così i milanesi accamparono il diritto di avere un loro atleta ai Giochi di Tokyo.

Il 19 maggio si svolge il Campionato Nazionale di Società (1ma fase) a Roma. Parteciparono 10 atleti, compreso il sottoscritto, nella categoria kg. 68. Vinsi per decisione con Luigi Nisticò (finalmente!) delle Fiamme Oro Nettuno; per ippon con Masi Antonio sempre di Nettuno. L'incontro successivo era tra me e mio fratello, vinse lui. Recuperato battei per ippon Sieni della Libertas Firenze e mi aggiudicai la medaglia di bronzo

Non vi era tregua con le gare. Neanche un mese e già il 9 giugno a Roma si svolse il Campionato Nazionale Cinture Nere (3za fase). Nella categoria dei kg. 68 erano presenti 15 atleti. Vinsi la medaglia d'oro ed il titolo di Campione d'Italia. La sorte volle che al primo incontro trovassi mio fratello: lo battei. Poi battei Cesare Salustri della Yamato Roma per ippon e Gamba Stefano del Doyukai Torino.

A Roma capitò la Nazionale Giappone di lotta che effettuava un giro per l'Europa in preparazione dei Giochi del 1964.
Così il Maestro Otani informò il Comitato Regionale Laziale il quale il 28 giugno organizzò un Incontro Internazionale a Velletri, tra judoka italiani e lottatori - judoka giapponesi. La Rappresentativa Laziale vinse sulla Rappresentativa orientale 10 a 7. Gli incontri:
Kg. 68: Carmeni Bruno e Ikeda parità
Kg. 68: Watanabe batte Carmeni Tullio per wazari
Kg. 80: De Luca Antonio batte Sabaki per ippon
Kg. +80: Zanchetta Gino e Kitagawa parità

A Firenze il 30 giugno si svolse il Campionato Nazionale di società (2da fase), 8 atleti iscritti nei kg. 68. Vinsi la medaglia d'argento in quanto battei Arrigo Del Bello dell'Audace Roma per ippon, Fiocchi Luigi del Jigoro Kano Milano per decisione e in finale fu mio fratello a battermi.

Fui inserito nella Squadra Nazionale contro la Nazionale Yugoslava, vincemmo 15 a 7.
L'incontro si svolse il 13 luglio a Serravalle, nella Repubblica di San Marino.
Vinsi per decisione contro Trifunovic.
La Formazione Italiana
kg. 68: Carmeni Tullio; Carmeni Bruno
kg. 80: De Carlo Michele; Giraldi Franco
kg. +80 Tempesta Nicola; Zanchetta Gino

Visto che non venivo promosso di cintura per meriti agonistici, quando mi arrivò la lettera in cui mi informavano che il 4 luglio presso l'Acquacetosa di Roma si sarebbero svolti gli Esami Nazionali a 3zo dan decisi di iscrivermi. La prova era basata esclusivamente nei combattimenti; affrontai gli atleti delle Fiamme Oro vincendo su Di Tommaso e Masi Antonio per ippon, mentre pareggiai con Luigi Nisticò e Flavio Frattarolo. Oramai avevo conseguito il punteggio per essere promosso 3zo dan.

La Federazione convocò i due Probabili Olimpici, il sottoscritto e Nicola Tempesta, per un allenamento collegiale da tenersi nel periodo dal 15 al 30 settembre presso il Centro Sportivo Fiamme Oro di Nettuno. Detto periodo fu prolungato dall'1 al 10 ottobre però all'Acquacetosa di Roma. La proposta per la partecipazione alle Olimpiadi di Tokyo 1964 di noi due fu ratificata nella riunione del Consiglio Federale FIAP avvenuto a Milano 19 ottobre.

Il 30 novembre a Milano si svolse il Campionato Nazionale Cinture Nere, al quale partecipai nei kg. 68, 8 atleti iscritti. Battei Pazzaglia del Felsineo Bologna per ippon, ma persi per decisione con Giorgio Facchini del Jigoro Kano Milano. Recuperato avrei dovuto incontrare mio fratello il quale decise di ritirarsi, così conquistai la medaglia di bronzo. Questa sconfitta ad opera di un atleta di Milano aveva riacceso la questione se non era il caso di inserire il nome di Giorgio Facchini nella lista dei Probabili Olimpici.

La polemica si fece ancora sentire quando al 1mo Fase Trofeo Regionale "Città di Roma", svoltosi l'8 dicembre, partecipai nei kg. 80, dove battei due atleti per decisione, Flavio Frattarolo delle Fiamme Oro Nettuno e Rossetti, ma persi per decisione con Alvaro Luzzi dei Sette Samurai Roma conquistando la medaglia di bronzo. Luzzi, molto giovane, venne considerato un astro nascente del judo italiano, ma a nessuno venne in mente di considerare che allora vi erano solamente tre categorie di peso, kg. 68, kg 80 e oltre kg. 80. Avevo scelto di partecipare nei kg. 80 in quanto non la ritenevo una gara così importante da dovermi "spremere" e rientrare nella mia categoria di peso naturale.

Comunque il mio nome pesava sugli avversari e qualcuno, non considerandosi così forte, si ritirava invece di affrontarmi.
Successe il 15 dicembre al Campionato Nazionale di Società svoltosi a Roma, dove gareggiai nei kg. 68, un certo Pacinotti preferì ritirarsi piuttosto che affrontarmi. Affrontai in finale mio fratello che battei per decisione. Divenni ancora una volta Campione Italiano.

Il 19 dicembre si svolse la 2da Fase Trofeo Regionale "Città di Roma" e per regolamento fui obbligato a gareggiare nei kg. 80 pena la squalifica, ma inoltre avevo un conto in sospeso con Alvaro Luzzi. Così sconfissi per ippon sia Mauro Favorini della Fiamma Yamato che Alvaro Luzzi a cui tolsi ogni velleità e ridimensionai le voci sul mio calo fisico. Quindi vinsi la finale per decisione sull'amico Giorgio Ciampi delle Fiamme Oro conquistando la medaglia d'oro.

La 3za Fase del Trofeo Regionale "Città di Roma" si svolse il 22 dicembre gara in cui, sempre nei kg. 80 vinsi su Flavio Frattarolo (per decisione), Giorgio Ciampi (per wazari) e Santilli per ippon. Mi aggiudicai la medaglia d'oro ed il premio quale migliore atleta in gara. La Fiamma Yamato si classificò al 2do posto.

Al termine di quest'anno la Fiamma Yamato sostituì l'insegnante Vinicio Volpi con un giapponese, Sojiro Kikugawa (4to dan), divenne molto noto per la sua strana maniera di eseguire uchi-mata. Dico strana in quanto era una sorta di uchi-mata-makikomi andando con la testa tra le proprie gambe per proiettare l'avversario. Molti judoka italiani, non abituati a questa strana esecuzione tecnica, nel cadere si lussavano la spalla. Ma una cosa è certa: Kikugawa era ed è tutt'ora innamorato del judo. Allora era giovane e conduceva degli allenamenti estenuanti.

Referenze
  1. Carmeni Bruno (1974) "Albo d'Oro dell'attività di Judo - 1955-1966"; Documento Privato; Distribuzione riservata
© 2006-2024 Alessandro PONE ed Edoardo PONE
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